Questa categoria è riservata alla scoperta delle piante officinali, comunemente in vendita o selvatiche, le quali possono dare un grande contributo al nostro benessere quotidiano o anche solo speziare i nostri piatti in modo originale. La pagina è a cura di Giampaola Cardaropoli per il Laboratorio di Permacultura Mediterranea (LPM) che mensilmente recensisce per noi una NATURA VICINA!
NIGELLA SATIVAL...
Pianta annuale, della famiglia delle Ranunculaceae con foglie pennatosette sottili e fiori di grandezza di 3cm che da bianchi sfumano in un particolare azzurro-lilla chiaramente visibile nei campi. La Nigella è originaria della regione Mediteranea del Nord Africa, come del Western Asia, compresa l’India, il Pakistan e l’Afghanistan. Queste localizzazioni ci aiutano a osservare come tale pianta abbia preferenza per i climi caldi e una volta attraversati i vari confini asiatici è conosciuta con i nomi più diversi (love in mist, kalonj, kalajirakazah, cumino nero, coriandolo romano, damigella scapigliata). La si incontra piacevolmente tra maggio e giugno nei campi incolti della nostra fascia Mediterranea e Sub Mediterranea, in particolare nell’area dove vive l’ulivo. Ma attenzione, si tratta di Nigella specie damascena, che presenta un alcaloide tossico chiamato damascenina ed è quindi ritenuta una pianta officinale tossica. Possiamo riuscire a distinguere la specie osservando il fiore che nella varietà damascena ha un colore più intenso e, ancor meglio, la capsula
che presenta solo 5 carpelli anziché 3-7 ,che si aprono per disseminare i semi neri.
Ritornando alla Nigella Sativa, dal fiore si crea una capsula leggera e rigonfia riconoscibile all’esterno per le sue striature rosacee, che internamente contiene 3-7 camere ricche di buoni semi neri. La parte ricca di principi attivi si trova nei suoi semi e naturalmente nel suo olio. Una pianta il cui nome ci indica la sua parte più preziosa, dal colore dei suoi semi: Nigella dal latino niger cioè nero.
Storicamente, di questa pianta, ce ne parla il profeta islamico Mohammed che nel Corano scrisse: ”guarisce ogni malattia tranne la morte” – dandoci già notizie sulla versatilità di questa pianta. Nella tomba di Tutankhamon furono ritrovate anfore contenenti olio di semi di nigella, mentre Ippocrate la consigliava per disturbi epatici e digestivi. In epoca medioevale lo scienziato Al-Biruni e il fisiologo Avicenna studiarono le proprietà dei semi di nigella dichiarando che stimolano l’energia corporea e sono un ricostituente naturale.
E’ una spezia i cui semi sono ricchi di ferro e con potere riscaldante, usati da sempre in medioriente in sostituzione del pepe nero e nella preparazione di dolci. I suoi semi raccolti, possono essere tostati o possono essere consumati crudi come semplice spezia.
L’olio di nigella, ottenuto dal seme fresco e spremuto a freddo, è una fonte di ben 100 elementi di cui: proteine per il 20%, carboidrati 35%, 35-40% di acidi grassi essenziali (in particolare acido linoleico) con Omega 6 e Omega3, 0,5-1,5% di olio essenziale.
In maniera specifica, il principio attivo del thymoquinone è un antiossidante naturale, anti-infiammatorio e dilatatorio per i bronchi ed ha azione protettiva per attacchi d’asma con azione antistaminica. Nella medicina indiana i suoi semi sono sempre stati usati come antiasmatici. Il thymoquinone è il principio oggetto di nuovi studi interessanti in materia oncologica.
A questo si aggiunge l’azione del nigellon con azione bronco dilatatoria antistaminica.
La prostaglandina che regola il sistema immunitario, attiva i linfociti T, abbassa la pressione sanguigna e la vasodilatazione oltre che aumentare la secrezione di tiroide e insulina.
La Saponina Melathinun antiparassitario naturale che stimola l’appetito e la digestione. Utile anche per una pulizia intestinale profonda.
Vitamina A, B1, B2 B3 , B6, C, Selenio, niacina e folacina.
La tintura madre di Nigella sativa è risultata efficace contro l’emicrania ai primi sintomi in consociazione al partenio.
Oggetto ancora di numerosi nuovi studi la Nigella nel 2003 la Humboldt, Università di Berlino, ha approfondito l’azione della Nigella rispetto alle malattie respiratorie. E nel 2007 in Iran invece sul
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suo effetto antistaminico.
Sempre nel 2007 uno studio su bambini con epilessia trattati con l’estratto acquoso di Nigella ha dimostrato che la pianta riesce a ridurre le convulsioni.
Studi relativi all’attività antitumorale per pancreas, colon, prostata e cervello sono iniziati nel 1989 in India nell’ Amala Reasearch Center di Trichu. Sono poi stati proseguiti nel 2013 dall’Università di Toyama in Giappone ed hanno dato buoni risultati.
Da un recente studio del 2014 svolto da varie Università della Malaiysia si evince l’utilità della pianta per le donne in menopausa. Lo studio è avvenuto su campione di donne tra i 45 e i 60 anni nelle quali si è notato un miglioramento del profilo lipidico e della glicemia. La Nigella è stata ritenuta un valido aiuto sia per la sindrome metabolica che per l’osteoporosi delle donne.
Possiamo brevemente dire che la Nigella sativa può svolgere, all’interno del nostro organismo, attività antistaminica, sedativa e antinfiammatoria. Interessando all’azione fitoterapica diversi organi: bronchi e bronchioli, cistifellea e vie biliari, fegato, intestino, intestino crasso, muscolatura liscia, organi digestivi, reni, sistema immunitario, snc, tessuto cutaneo, stomaco, utero e ovaie, vie respiratorie, vie urinarie, vie aeree superiori.
Nessuna controindicazione, se usata correttamente e sotto consiglio ayurvedico. Da non assumere in gravidanza per i suoi poteri abortivi.
Importante ricordare che sulla Nigella vive un insetto, l’eterottero Ventocoris rusticus che è di dimensioni ridotte rispetto alla cimice verde, e che quindi aumenta la biodiversità del campo in cui la seminiamo.
Importante ricordare che solo sulla Nigella vive un insetto, l’eterottero Ventocoris rusticus, che ha dimensioni leggermente più piccole rispetto alla conosciuta cimice verde. Essendo i predatori di questi due insetti gli stessi, seminando Nigella nel nostro campo possiamo favorire una fauna di predatori.
Con questa semplice pianta riusciamo quindi ad aumentare la biodiversità del nostro campo avvicinandoci ad un equilibrio naturale con una aiuola–campo che in fioritura lascerà estasiati.
Giampaola Cardaropoli per Laboratorio di Permacultura Mediterranea.
bibliografia...
“Farmacia verde” – manuale di fitoterapia, Piergiorgio Chiereghin, Edagricole2011
“Il grande libro dei fiori e delle piante” – selezione da readere’s digest, Milano 1980
Bibliografia online:
http://www.actaplantarum.org
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3887365/
http://www.alwaysayurveda.com/nigella-sativa/
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/23646296/
http://www.ayurvedicanaturalhomeremedies.com/health-benefits-of-black- cumin-seeds/
http://www.ilcambiamento.it/medicina/nigella_sativa.html
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http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18049435
http://www.siomi.it
http://www.erbeofficinali.org
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